Due chiacchiere con Marisa Coppiano su DOL'S MAGAZINE




di Marisa Coppiano 

Il mio incontro con Nicoletta o, per la precisione, con la nico, è avvenuto in primis su Instagram attraverso le sue storie e i suoi post, efficace sintesi della sua quotidianità professionale ma anche della sua instancabile esplorazione, frutto della indomabile curiosità che la attraversa. Solo più recentemente ci siamo ritrovate al tavolo di un caffè del nostro quartiere – entrambe viviamo e abbiamo lo studio in San Salvario – e ci siamo letteralmente raccontate. Il suo studio – FattoreQ – raccoglie contributi multidisciplinari che vanno dall’architettura all’interior design, dalla grafica al digital, una vera e propria fabbrica, come Nicoletta ama definirla. Sei stata incoraggiata dalla tua famiglia nella scelta di studiare architettura? Non provengo da una famiglia di architetti, l’unico legame che posso trovare tra la mia famiglia e la mia professione è il mio nonno materno, che di mestiere faceva il muratore. Fin da piccola ho sempre stretto tra le mani matite e colori e quello che era solamente un gioco si è trasformato in un’idea di futuro: la mia famiglia ha ascoltato il mio desiderio di intraprendere questa strada, sostenendomi.