Casa&Bottega #1 | STØV - Fuori Torino, dentro Nord Europa.
Torino, Docks Dora. Una scala
che scende fra i muri di ruvidi mattoni vecchi di un secolo. L’odore che ci
accoglie è un misto di underground torinese, incenso e restauro: si capisce
subito che non stiamo entrando in un semplice showroom. Stiamo entrando da STØV. Davanti a noi ci sono
una sedia a dondolo a quadretti e una poltrona in pelle e tutto intorno, in
ogni angolo, arredi originali degli anni ‘50, ‘60 e ‘70 provenienti dalla
Danimarca: cassettiere, scrivanie, sideboard, specchi, tante altre sedie, tutti
rigorosamente in legno di teak, rovere o palissandro.
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Molti sono in partenza
per destinazioni diverse: spesso i pezzi rimangono qui per poco e bisogna
affrettarsi all'acquisto. Paolo ci sorride dietro la barba folta e, brandendo
sempre il suo fidato cacciavite, comincia a raccontarci il suo progetto con una
parlantina vivace.
« STØV in danese significa
polvere. La scelta di questo nome non è casuale tutto quello che facciamo è
legato alla polvere, il restauro produce polvere, tutti questi mobili e oggetti
provengono da luoghi polverosi. E poi… ma quanto è bella la scritta STØV
esteticamente, intendo? » Questa passione ha origini
lontane: la sua mamma restaurava mobili per diletto e aveva un rapporto con gli
arredi molto appassionato. Spesso ripeteva a Paolo che i mobili dovevano essere
accarezzati, tanto da preferire le mani per stendere la cera sulle superfici.
Un imprinting importante, che si è trasformato in un fatto più concreto con un
corso di restauro, frequentato già in età adulta e con tanta esperienza. Dopo
aver invaso per lungo tempo la cantina, il garage, la mansarda e persino il
sottoscala della casa di famiglia, Paolo – che per inciso porta avanti STØV per
passione, diciamo come secondo lavoro – decide di trasformare questa sua passione
in un’attività e di darle una dimora vera e propria. STØV trova casa ai Docks
Dora, in un ex deposito di pneumatici al piano interrato: è stato un lavoraccio
trasformarlo in uno showroom di arredamento nordico.
STØV innanzitutto viaggia e
seleziona. Paolo si reca spesso in Danimarca per scegliere i pezzi da portare in
Italia e lo fa con un percorso collaudato, grazie alla rete di rapporti che ha
costruito e consolidato nel corso degli anni. Ma poi si occupa anche del
restauro e del rinnovamento dei pezzi che decide di portare a Torino.
Interessante è l’approccio etico che pone dietro al suo lavoro: dietro al
lavoro di STØV c’è il desiderio di recuperare pezzi che altrimenti rischierebbero
di andare distrutti nel tempo, c’è la volontà di restaurare o rinnovare gli
arredi utilizzando solo prodotti naturali e infine anche di coinvolgere nel lavoro piccoli
artigiani locali. STØV naturalmente vende gli
arredi presenti all'interno dello showroom, ma fa anche ricerca di pezzi
particolari commissionati dagli interior designer o dai clienti, e inoltre noleggia
i suoi mobili per set fotografici, cinematografici e allestimenti.
Ti ricordi il primo giorno di
lavoro? O il primo cliente? C’è un episodio divertente, relativo alla tua
attività che ti va di condividere? Il primo cliente di STØV è stata una signora
che aveva acquistato un sideboard lungo più di due metri, da collocare in una
casa sulla collina di Bergamo. Paolo si ricorda molto bene del trasporto di
questo mobile, di oltre centro chili, da spostare lungo una scala ghiacciata. Ce ne ha
parlato come di un episodio divertente, ma all'epoca deve essere stata una vera
impresa!
Paolo ci confessa: « Sicuramente il
viaggio e la fase di ricerca. Confrontarmi con una cultura diversa e stringere
rapporti personali all’estero sono i due aspetti che più amo. In fondo molto di
STØV lo devo alle persone che ho conosciuto in Danimarca, in modo particolare a
un trasportatore che da subito mi ha permesso di entrare in una rete di contatti,
senza la quale STØV non esisterebbe. Anche la fase di restauro è
gratificante: si tratta di un’attività che mi permette davvero di staccare il
cervello di divertirmi molto ».
Docks Dora
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