Com'è fatto un progetto d'arredo?



Molti  mi chiedono come si articola un progetto d'arredo e soprattutto da dove si parte per approcciarsi al cliente e come si sviluppano le scelte. Io posso raccontarvi la mia esperienza; posso mostrarvi da dove comincio di solito, tenendo presente che spesso per me la progettazione è un tutt'uno tra il progetto edile e la scelta dell'arredo. Oggi vi racconterò un progetto d'arredo che è in divenire - siamo solo all'inizio - mostrandovi parte della presentazione dalla quale sono partita nella discussione con il cliente. Ovviamente al di là delle tavole che vedrete in questo post, ce ne sono altre molto più tecniche, legate alla parte dimensionale e progettuale e che servono per lo più a me per tenere sotto controllo le proposte..
Partiamo dall'assunto che bisogna individuare sempre un tema. Generalmente questo tema viene suggerito dal luogo in cui ci si trova,dalle ispirazioni fornite dal cliente o mostrate al cliente; a volte anche solo da una chiacchierata. Il tema è la guida del progetto, il tema mi aiuta a non andare fuori strada e a mantenere la rotta. Il tema che ho individuato in questo caso è il "un appartamento decò dai toni industrial". La ragione è semplice, l'abitazione sorge in un palazzotto decò di inizio secolo e c'è la necessità di matchare arredi nuovi ed esistenti, valorizzandoli. I proprietari hanno poi dimostrato un certo interesse per alcuni dettagli industriali che ho pensato quindi di riproporre per legare appunto elementi diversi.


In secondo luogo bisogna costruire un moodboard soprattutto cromatico e di stile. Il moodboard è una specie di abaco del linguaggio che volete adoperare: deve contenere l'essenza dei colori e dell'atmosfera che si cercherà di ricreare. E' una specie di quadro astratto di sintesi e di buoni propositi e bisogna sempre tenerselo stretto. Spesso il moodboard nasce dapprima sulla carta e poi, piano piano diventa concreto, fatto di pezzetti di stoffa, campioni di parquet, colore, metallo etc etc.


Infine bisogna avere chiaro un budget di spesa, per evitare di fare delle proposte non sostenibili economicamente. Questo vuol dire sopratutto diversificare la proposta, cercando di raggiungere l'obiettivo compositivo ed economico.




Le immagini che seguono mostrano le viste dei vari ambienti, in questo caso living, camera, studio e ingresso, con l'inserimento dei nuovi mobili, e con le specifiche di alcune idee compositive che giustificano una scelta piuttosto che un'altra! Non tutte le case sono uguali sappiate ascoltarle! Conoscere i prodotti certamente aiuta a limitare le proposte in modo da non creare confusione. La partenza deve fondarsi sempre su proposte nette, schierate e precise e soprattutto in linea con l'idea e il tema che vi siete proposti.

E' importante poi ovviamente raccontare di persona i dettagli di certe scelte e il perché si è preferito inserire un arredo o un corpo illuminante piuttosto che un altro. Di solito penso al cliente come ad una persona a digiuno di interior design e per questo anche più libero da costrutti mentali. Bisogna raccontare sempre il perché di una scelta e saper accettare tutte le obiezioni del caso.
Il numero di tavole che compone la presentazione al cliente dipende dal numero di ambienti che si devono customizzare e lavorare, ma la verità è che cerco sempre di ragionare gli ambienti come legati tra loro, suggerendo piccoli interventi anche dove non espressamente richiesti. Si tratta di scelte opzionali, che, spiegando le differenze visibili tra il prima e il dopo, spesso finiscono per essere realizzate.




I primi incontri sono stati produttivi e fruttuosi. Alcune cose sono piaciute molto, altre meno e vanno in parte ripensate. Chissà che questo non sia stimolo per idee più accattivanti.