Togliere per decorare | Quando la mancanza è il valore aggiunto.


Rimanendo sul filone degli interventi a budget limitato, oggi mi piacerebbe parlare di un concetto spesso sconosciuto per il cliente, ovvero quello del valore della mancanza. Spesso i clienti ci chiedono di far entrare all'interno di un progetto cose molto diverse tra loro e nel dire cose intendo idee, oggetti, arredi e desideri spesso ingombranti. Talvolta questo over-booking di richieste confonde e allontana dal progetto originale condiviso col cliente, penalizzandolo e mortificandolo enormemente. 
Mostrando al cliente foto di altri progetti, il più delle volte tende ad affezionarsi a quelle in cui sono riprodotte situazioni più libere e "aperte", configurazioni versatili e disponibili al cambiamento. Si tratta il più delle volte di ambientazioni in cui sono presenti delle "mancanze", dei vuoti decorativi o spaziali che rappresentano il vero plus del progetto.
Mancanza vuol dire in tutti i casi ricchezza, anche decorativa. Facciamo un esempio: di fronte all'annosa questione decorativa che spesso non mette d'accordo moglie e marito, nelle case d'epoca (ma non solo)  è possibile lavorare sulle pareti eliminando gli strati superficiali di tinta e facendo riemergere vecchi intonaci, non necessariamente decorati. Togliere in questo caso vuol dire decorare ed è possibile farlo limitatamente alle porzioni che ci interessano. L'effetto è strepitoso e spesso mette d'accordo tutti (anche il portafoglio)  perchè la texture generata dal muro scoperto, bene si accosta a superfici interamente tinte di bianco, senza rischiare un effetto cheap. Per i più temerari può diventare anche una divertente attività antistress. Volete provarci personalmente? Ecco un consiglio infallibile
Nelle foto due interventi realizzati a Torino.